“Oltre le colonne d’Ercole”

Verdi e Wagner alla mia maniera

 


Le colonne d’Ercole: dove finiva il mondo conosciuto e oltre le quali era temerario tentare il passaggio verso l’ignoto.  Durante l’Ottocento, due grandi maestri, sempre contrapposti e che il destino ha fatto nascere nello stesso anno, hanno varcato quella soglia, ognuno per proprio conto, schiudendo all’arte musicale e al teatro d’opera una via senza ritorno.


Da una parte fu la musica che fece la storia, quella di Verdi, a superare quei limiti.  Essa toccò le corde del patriottismo come nessun’altra prima, cantò la compassione per i dolori e le vane ambizioni degli uomini, esaltò in ogni opera quella paternità che gli riservò immensi dolori in vita, meditò sul senso della morte in quell’inarrivabile capolavoro che è il Requiem per giungere infine ad un saggio, sorridente umorismo.  Fu una musica vicina alla comune sensibilità della gente e al senso più profondo di umanità.


Dall’altra parte, un altro maestro prese le mosse dall’antica tragedia greca, dal mistero del Graal, dal mito nordico, esplorando attraverso la musica i segreti della mente prima ancora della scienza, cercando una via spirituale mista di umanità ed esoterismo, finendo, oltre cent’anni dopo, per ispirare la musica per film. Wagner: un mondo intero di emozioni, suggestioni, pensieri, dall’amore con Mathilde e la sua proiezione nel “Tristan und Isolde”, ai ricordi giovanili dell’autore - musicista - alla conoscenza del grande compositore.


Tutto questo è “Oltre le colonne d’Ercole”: non solo un saggio, ma un’opera di narrativa, quando affronta gli aspetti biografici e quando analizza, interpreta, propone; ma soprattutto nei sei fantasiosi racconti e nell’originale “Epistolario impossibile”, che delineano un’immagine profondamene umana e stimolante dei due maestri, una nuova visione della loro ispirazione e della loro presenza nella storia e nella vita di coloro che li circondavano, proiettandone il pensiero nelle problematiche della modernità: il rapporto tra artista e politica, la distanza tra artista e pubblico e il suo ruolo nel contesto sociale.


Un libro composito, vario, dove la musica è raccontata senza esempi musicali e si interseca con la letteratura, il mito, la storia, la filosofia, le religioni, l’esoterismo, la psicologia, e insieme a tutto questo penetra nella vita del lettore.



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Si ringrazia per la foto di copertina il Maestro Michalis Dolapsakis

SECONDA EDIZIONE